Le fave secche sono tra i legumi meno calorici, nonostante siano buone e ricchissime di nutrienti. Ne basta una manciata per dare tono ed energia all’organismo. Sono infatti una fonte preziosa di sali minerali (ferro, potassio, fosforo, calcio, sodio, magnesio, rame, selenio) e di vitamine (A, B, C, E, K, PP, niacina). Le fave secche sono le protagoniste di molte ricette tradizionali, possono essere tostate, sgusciate o cotte per intero, dopo aver eliminato l’ilo, conosciuto come occhio della fava o “pizzichedda”.
Come cucinare le fave secche? Le fave secche vanno messe in ammollo in acqua aromatizzata con un cucchiaino di finocchietto selvatico per molte ore (meglio la sera prima, per essere pronte da cucinare l’indomani). Dopo il risciacquo vanno versate in pentola, con abbondante cipolla e ricoperte d’acqua, portate ad ebollizione e poi cotte a fuoco lento. A metà cottura si può aggiungere il finocchietto tagliato a pezzi e a cottura quasi ultimata è possibile aggiungere un pizzico di sale, pepe e un filo d’olio.